
Ricordo di Gianni Mazzarotto – di Rita Massi
Il 17 gennaio scorso ci ha lasciato Giovanni Mazzarotto, Gianni “Il Presidente” per antonomasia, persona straordinaria, primogenito di una famiglia grande, non solo numericamente, ma anche e soprattutto per le qualità peculiari dei suoi membri e per la ricchezza dei valori che hanno saputo trasmettere. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere, di stimare e di voler bene a molti di loro.
Potremmo definire Gianni, un patriarca, anche se non l’ho visto mai atteggiarsi in tal senso. Primogenito di dieci fratelli e sorelle, a sua volta padre di cinque figli, nonché di innumerevoli nipoti e qualche pronipote, è sempre stato una figura di riferimento insostituibile per i suoi familiari e non solo! Insieme alla sua amata Bibi, è stato un padre orgoglioso, ma senza alcuna ostentazione, felicemente consapevole di avere dei figli che amava e stimava profondamente e verso i quali ha sempre mostrato grande rispetto.
Ho avuto il piacere di conoscerlo verso la fine degli anni ’90, in un momento in cui sua sorella Mariangela stava per coinvolgermi nell’avventura straordinaria dell’Associazione “Il Carro”, di cui Gianni è stato Presidente del Consiglio di amministrazione per 15 anni.
In quel primo incontro provai un mix di timore e fascino: un signore distinto, dai modi eleganti e garbati, non più giovane, ma dall’aspetto di un ragazzo, il cui sorriso e la cordialità mi misero subito a mio agio. Quella prima impressione non mi ha mai lasciata e con il tempo si è consolidata in un ricordo che ancora conservo di lui.
Gianni, ex funzionario di banca, stava iniziando a muoversi in un ambito nuovo per lui, quello socio-assistenziale, ma con rara modestia, umanità e intelligenza, ha saputo guidare Il Carro con competenza e rigore. Quelli non sono stati anni facili: il Carro ha attraversato momenti di grandi cambiamenti, come la realizzazione della sede di Via Strampelli e tutti i grandi problemi relativi alla edificazione ed ai finanziamenti, al trasferimento dalla sede di Fiumicino e ancora, l’accoglienza dei nuovi ospiti, la convenzione con il Comune di Roma, la gestione del personale… In tutti questi passaggi, ha dimostrato grande saggezza e competenza nel guidare il Carro, affiancato e sostenuto da tutto il Consiglio e dai due formidabili “nocchieri”: Matteo e Ivana! Ha saputo coordinare i membri del Consiglio con equilibrio, unendo persone dalle competenze diverse e pertanto talvolta con punti di vista diversi. Gianni sapeva ascoltare e dare valore al pensiero di ognuno creando così un clima oltre che amicale, di rispetto e collaborazione. Penso con affetto e nostalgia a quelle riunioni, a tutte le persone che ne facevano parte e, con gratitudine, ne voglio ricordare una: Raffaele Luberto che ci ha lasciato lo scorso anno. Raffaele è stato al fianco di Gianni come prezioso Segretario amministrativo del Carro, cordiale, generoso e impeccabile nel suo impegno, è stato un punto di riferimento per tutto il Consiglio. Insieme, Raffaele e Gianni hanno rappresentato un esempio di competenza, disponibilità e capacità di collaborazione.
Ricordo con nostalgia quei viaggi serali verso il Carro per le riunioni del Consiglio, con Raffaele alla guida, Gianni, Mariangela, Antonio… si era venuto a creare un clima di “intimità” amicale di scambio di idee, pensieri e confidenze. Clima che, quando andavamo al Carro per altre questioni, solo Gianni ed io ci ha permesso di conoscerci meglio. Se emergevano preoccupazioni per il Carro o mi confidava qualche sua personale apprensione, lo faceva sempre lasciando trasparire una grande serenità e forza d’animo, ma anche una grande sensibilità ed empatia per le altre persone. Mi colpì molto quando un giorno, per esprimere il suo apprezzamento per Ombre e Luci (la rivista edita da Fede e Luce cui collaboravo) disse di averlo letto tutto d’un fiato, confidandomi di essersi commosso dalla prima all’ultima pagina…
Gianni Mazzarotto lascia un vuoto che sarà difficile colmare, ma il suo esempio di dedizione, serietà e amore per la sua famiglia e per il suo lavoro rimarrà sempre nei nostri cuori.
Era il nostro Presidente per la memorabile festa del 25 anni del Carro; quest’anno ne ricorrono 35 e Gianni con Raffaele, Mariangela e un gruppetto dei ragazzi seguiranno la festa da Lassù e noi li sentiremo di nuovo vicini!
In occasione della morte di Mariangela, gli scrivevo qualche pensiero e concludevo con una frase che confermo anche oggi: considero un dono del Signore avermi fatto incontrare, nel corso della mia vita, la famiglia Mazzarotto.