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Giocare per il Carro

Erano decenni che non giocavo a carte ma in quelle giornate particolari, reclusi in casa a causa della pandemia, in quelle giornate, dove il tempo si è fermato e si è vissuto a stretto contatto con i propri cari, ho riscoperto il piacere di sedermi ad un tavolo e tirar fuori le carte. Il burraco è divenuto protagonista di bei pomeriggi con i miei figli. Una volta di nuovo libera di incontrare gente, come successo a molti, ho trovato il giusto modo di condividere con amici regolarmente questa passione. Gioco con mia madre appena posso, a volte anche con mio fratello e tutti i lunedì con le mie amiche.

Un giorno mi è arrivato un messaggio di Filippo – Diamo un senso a questi lunedì, vieni a giocare per Il Carro!

Il senso in verità i nostri lunedì ce l’hanno: sono uno spazio prezioso che ci siamo costruite una settimana dopo l’altra. E’ l’occasione per vederci con regolarità, mangiare e bere assieme raccontandoci ciò che vogliamo condividere con le altre e poi giocare. Quel giorno però, al torneo, ho scoperto che quei lunedì, come le belle partite in famiglia, ci avevano portato a vivere assieme un’esperienza entusiasmante. Purtroppo solo a due di noi, le altre non potevano.

Con Silvia eravamo un pò intimorite, entrambe non avevamo mai partecipato ad un torneo e solitamente non giochiamo in coppia ma siamo avversarie.

Arrivate, al Circolo dell’Antico Tiro a Volo, la bellezza del luogo ci ha immediatamente disposte al meglio. Ancora tante persone erano in piscina a prendere l’ultimo sole di una domenica pomeriggio di fine settembre. Abbiamo camminato fino al belvedere sulla Valle del Tevere e ci siamo lasciate prendere dallo splendido panorama. I campi sportivi sotto di noi ci hanno predisposte alla competizione.

L’ ambiente era molto caldo e divertente: venticinque tavoli da gioco e uno lungo apparecchiato per l’aperitivo cena del dopo torneo. Bene, poi si mangia… Sul pianoforte a coda in fondo alla sala erano disposte eleganti confezioni di olio, vino, prodotti di bellezza …. e una cassetta di ortaggi, pasta, creme sulla quale era poggiato l’invito per un soggiorno in un agriturismo della Tuscia viterbese. Era quello il primo premio ma tutti erano desiderabili. Ci siamo guardate e abbiamo pensato la stessa cosa: non li vinceremo mai!

Antonio ci ha presentato la comunità Il Carro. In poche parole ha saputo raccontarci la vita di quella grande famiglia fondata trent’anni fa da un gruppo di giovani, di quella casa abitata da persone fragili assieme ad amici, volontari e professionisti, alcuni stabili, altri che nel corso di tutto questo tempo sono saliti e scesi dal Carro e hanno percorso strada assieme con spirito di accoglienza e condivisione. Lì era tutto il senso di quel pomeriggio ed era bello giocare per questo.

Poi si è partite. Siamo state molto fortunate perchè le nostre avversarie si sono mostrate simpaticissime. Abbiamo detto loro che era la prima volta che partecipavamo ad un torneo e loro divertite ci hanno descritto cosa può succedere: coppie più leggere altre molto competitive e agguerrite, regole e trucchetti a cui prestare attenzione e molto altro… E’ stata una partita divertente ma ci hanno “stracciate”. Poi siamo passate ad altri tavoli e abbiamo sempre vinto piazzandoci piuttosto bene nella classifica finale. Soddisfatte ci siamo premiate aggredendo l’ottimo e abbondante aperitivo cena.

Le nostre prime avversarie hanno vinto il torneo. Ne siamo state felici perché ormai le consideravamo amiche e anche un po’ risollevate all’idea che eravamo state battute da due forti giocatrici. Il loro premio lo conoscevamo bene Silvia ed io, abbiamo raccontato loro l’azienda agricola Volta la terra da cui provenivano i prodotti che avrebbero mangiato e la bellezza del suo agriturismo Bicoca.

Le abbiamo ritrovate lì due settimane dopo mentre giocavano a burraco in veranda con i loro mariti e figli.

Siamo andate via entusiaste di quell’ultima domenica di settembre. Non abbiamo più timore di dover partecipare ad un torneo, ma sicuramente lo faremmo molto più volentieri se potessimo ritrovare lo spirito di quel pomeriggio al Circolo dell’ Antico Tiro al Volo, con gli amici del ” Il Carro”.